Punto e a capo

Punto e a capo. Presente passato e futuro del movimento zapatista.
Subcomandante Marcos intervistato da Laura Castellanos.

di Nadia Agustoni

Lo zapatismo non è più di moda. Si parla sempre meno del Chiapas e del movimento insurgente che dal 1 gennaio 1994 è la coscienza politica della società civile della regione del sud est messicano e in larga parte anche del Messico. Gli zapatisti non piacciono più. Troppo poco manipolabili, troppo sopra le righe il loro fare “dal basso”. Gli intellettuali di sinistra, sia messicani che internazionali, hanno abbandonato il loro impegno a favore dell’EZLN e delle popolazioni indigene del Chiapas. L’autonomia del movimento zapatista e la figura di Marcos – come politico e come intellettuale – sono alla fine entrate in conflitto con l’idea che la sinistra ufficiale del Messico e dell’Europa si è costruita riguardo l’essere di sinistra. Tuttavia il lavoro degli zapatisti non si ferma. Dopo una fase di basso profilo, ma di impegno continuo per consolidare le conquiste raggiunte nei territori zapatisti nella regione del sud est messicano, l’EZLN si prepara a fronteggiare un periodo in cui i conflitti si stanno aggravando. Il libro intervista al Subcomandante Marcos “Punto e a capo”, edizioni Alegre 2009, realizzato dalla giornalista Laura Castellanos, arriva dunque in un momento in cui chi ha seguito gli eventi messicani degli ultimi anni non può non notare una certa caduta di interesse soprattutto da parte della stampa.

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